Merito della sua costante pratica di meditazione alla quale attribuisce anche la capacità di farla sentire a suo agio, e bella, quando si presenta al mondo: «La meditazione mi fa sentire a posto, visualizzo cosa devo lasciar andar via per poter realizzare e manifestare quello che voglio essere e quello che devo rimuovere per arrivarci. La maggior parte delle volte è la sensazione di non poterci riuscire. Eliminare i dubbi mi aiuta. Quando mi chiudo nella mia pratica spirituale mi chiedo cosa devo accettare, e molte volte la risposta è essere quello che già sono: pace, quiete, o energia, forza. È così che mi sento più sicura di me, chiedendomi chi sono e cosa desidero. Questo è il lavoro emotivo, mentale e spirituale per prepararmi. Se parliamo dell’aspetto fisico, faccio attività fisica, che mi fa sentire più orgogliosa di me. Poi adoro un buon trattamento al viso e a casa uso un facial steamer con il mio siero Soulcare Keys, e concludo con del ghiaccio. Così un bel glow compare sul mio viso. Ma tutto comincia dalla parte spirituale».
La spiritualità che permea ogni aspetto della sua vita sembrava essere proprio il leitmotiv anche nel suo concerto italiano, che nella prima parte è stato dedicato a brani scelti dall’ultimo album Keys, dalla musica sperimentale ed elettronica, come diceva lei, «unlocked», in emulazione di suoni e visioni come arrivate da un’altra dimensione, impregnati di frequenze e vibrazioni della sua anima. Mood reso ancora più esplicito dalle scenografie di luci e immagini siderali e cosmiche.
Alicia Keys con la sua aura ha infuso nel pubblico energia positiva a diverse frequenze per tutta la durata del concerto, che è esplosa quando la star è arrivata a performare i suoi classici, Empire State of Mind (Part II) Broken Down, a Fallin, Girl on fire, Gypsy Woman (She’s Homeless), e No one, ed è iniziato il singalong.
Nella scaletta, varia e coinvolgente, la stessa che la star ha proposto nella varie tappe del suo tour c’erano: Nat King Cole, Truth Without Love, You Don’t Know My Name, Wasted Energy, Time Machine, Karma Un-Thinkable (I’m Ready), So Done, 3 Hour Drive, Show Me Love, Diary, Piano Interlude by Alicia Keys’ son Egypt (Interlude), LALA (Unlocked), The Beginning (Interlude), The Gospel, Plentiful, Nobody (DJ Khaled cover), Skydive, Is It Insane, Only You, Authors of Forever, Unbreakable, My Boo (Usher song), City of Gods (Part II), Empire State of Mind (Part II) Broken Down, Try Sleeping With a Broken Heart, Girl on Fire, Superwoman,Dead End Road, Fallin’, In Common, Gypsy Woman (She’s Homeless), Underdog, No One, Like You’ll Never See Me Again
If I Ain’t Got You.
Arrivati agli ultimi pezzi, l’atmosfera orami era caldissima ed emozionante, tanto che alla fine la cantante ha salutato Milano incitando i presenti «a portare fuori questo amore, questa energia e questa frequenza e diffonderla». Morale: «Vi amo!», ha concluso Alicia.