I volti glitter di Valentino Couture
Intitolata The Beginning, la sfilata di Valentino Couture a Roma, culla della maison fondata nel 1959 da un giovanissimo Valentino Garavani, portava con sé una ventata di rinnovamento galvanizzante.
Le modelle sono scese dall’iconica scalinata di Trinità dei Monti in Piazza di Spagna con sontuosi abiti fioriti di rose materiche – rilettura del fiore emblema della griffe – e volti dalla freschezza di rugiada. Sebbene la loro bellezza naturale e sobria si discostasse dagli audaci flicks felini e dalle ciglia piumate della sfilata couture della scorsa stagione, Anatomy of Couture, il beauty look non è stato comunque privo di sorprese.
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Il make-up di Pat McGrath
Come sempre, la make-up artist Pat McGrath ha spinto il minimalismo al massimo, imprimendo la sua cifra di “pelle sublime” con tocchi di Skin Fetish highlighter sui punti più alti dell’osso sopraccigliare, degli zigomi, del centro del naso e dell’arco di Cupido, il solco tra labbra e naso. Un velo di Lust:Gloss trasparente ha aggiunto luminosità alla sobrietà dell’equazione. Su questo distillato di pura bellezza, si stagliavano due volti saturi di glitter argento con un effetto seconda pelle, abbinati ad abiti interamente tempestati di cristalli.
Oltre al trucco, le modelle hanno sfoggiato sul petto e sulle braccia audaci tatuaggi: i motivi spaziavano dalle colombe ai serpenti, mentre due rose delicate evidenziavano le clavicole di Sora Choi.
L’hair style di Guido Palau
Facendo eco alla celebrazione dell’individualità di McGrath, gli hair look realizzati da Guido Palau si sono basati sui tagli e sulle texture unici e peculiari di ogni modella. Data l’ampiezza del cast che, strutturato in nome della diversity, includeva modelle di ogni età, fisicità e provenienza, si è trattato di un’incredibile afflato di libertà per tutti, con pixies spettinati, bob grafici, lunghe chiome preraffaellite, cascate di treccine e altro ancora.
Fedele alla visione di Pierpaolo Piccioli, dunque, il beauty look della sfilata romana, normale, da tutti i giorni, ma con una sfumatura più naturale e increspato da alcuni elementi inattesi – dal glitter ai tatuaggi – era intriso di suggestioni e ricco di ispirazioni.
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Questo articolo è stato pubblicato su Vogue America