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Parigi torna ad attirare le maison di moda e beauty


Un’immagine di Parigi

Parigi resta la grande meta europea per i marchi stranieri che desiderano una vetrina internazionale. Lo conferma lo studio sull’immobiliare commerciale che l’agenzia di real estate inglese Knight Frank pubblica periodicamente, dedicato nel primo semestre 2022 ai brand internazionali che aprono la loro prima boutique nella Ville Lumière. «Dopo il crollo del 2020 (i new opening erano passati da 42 a 16), c’è stato un aumento dei nuovi entranti nel 2021 (26) e la tendenza si amplifica nel 2022, con 14 arrivi recensiti nella capitale nel primo semestre e altrettanti attesi nel secondo», scrive lo studio di consulenza immobiliare.


Risultati della ricerca sull’immobiliare commerciale (courtesy Knight Frank)

La moda è la grande protagonista di questo ritorno di fiamma per Parigi. Rappresenta il 40% dei nuovi negozi, contro il 12% del beauty e l’11% dell’alimentare. Tre le zone predilette ci sono il perimetro Saint-Honoré e Vendôme, il Marais e, sulla Rive gauche, il quartiere di Saint Germain. Rispetto al 2021, il valore locativo si è leggermente abbassato nella maggior parte delle vie dello shopping. La più cara resta l’avenue degli Champs Elysées (con affitti che oscillano tra i 13.000 e i 15.000 euro al metro quadrato).


Risultati della ricerca sull’immobiliare commerciale (courtesy Knight Frank)

Il viale ha conosciuto, certo, dei periodi difficili, con i gilets jaunes e gli scioperi, ai quali si era aggiunto il calo di turisti legato all’epidemia. Si era calcolato che il numero di passanti (tra 100.000 e 300.000 al giorno in epoca pre-Covid, il 71% dei quali straniero) era diminuito del 44% tra marzo 2020 e marzo 2021. Sugli Champs si è assistito a un vero alternarsi di insegne e di stili distributivi. Dopo Abercrombie&Ficth, anche H&M ha lasciato l’avenue e il nuovo flagship di Dior segna una svolta commerciale in favore di un livello più lussoso, consolidato anche dall’arrivo di Moncler e da quello annunciato di Saint Laurent (4 piani al numero 123), mentre Louis Vuitton ha ottenuto il permesso per un riallestimento e allargamento della superficie commerciale del suo negozio-ammiraglio . Al secondo posto delle strade più care spicca avenue Montaigne, che supera rue Saint Honoré, ora a pari merito con la rue du faubourg Saint Honoré. Richiesti, ma nettamente meno cari, il boulevard Haussmann (tra i 4.000 e i 5.000 euro al metro quadrato) e la rue des Francs Bourgeois, nel Marais.


Risultati della ricerca sull’immobiliare commerciale (courtesy Knight Frank)

Dal 2015 a oggi sono 198 i nuovi arrivi a Parigi (il record spetta alle profumerie Rituals che, con 13 negozi, è la marca che ha aperto più punti vendita a Parigi in questi sette anni). Il 18% di questi nuovi marchi è americano, il 15% è italiano e il 10% è inglese. Il periodo dell’epidemia ha tuttavia modificato le abitudini d’acquisto e Knight Frank ipotizza dei cambiamenti che avranno, nel futuro, un impatto sul format delle boutique: «Vedremo lo sviluppo del click & collect, di pop-up store, di nuove tipologie di negozi su superfici più ridotte». (riproduzione riservata)



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