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Savage Beauty: su Netflix la guerra contro il make up cattivo

Sfarzo, bellezza, luci e glamour. Sono le caratteristiche di Savage Beauty (su Netflix da oggi), la serie africana ambientata nel mondo della moda e del beauty a Johannesburg. Cioè tra sfilate, modelle, vestiti da sognare e gioielli: la ben nota ricetta fashion.

Che però nasconde del marcio. Un lato oscuro. Quello della ricca famiglia Bhengu, fondatrice di un’azienda di cosmetici lanciata verso la conquista dell’Africa e del mondo occidentale. Che cosa si nasconde, infatti, dietro i volti levigati dal trucco e i rossetti provocanti? A farcelo scoprire ci pensa la giovane Zinhle, new entry della famiglia di magnati.

Savage Beauty: le prime puntate

Una donna di colore si pulisce le mani dal sangue: Savage Beauty inizia così – sulle note di Where did you sleep last night dei Nirvana. Scopriremo che si tratta della giovane Zinhle (Rosemary Zimu), nuovo volto della società Bhengo Beauty, un impero del beauty gestito dal magnate Don Bhengu e dalla sua famiglia, formata dai tre figli Phila, Linda e Ndu e dalle due mogli: la matriarca Grace e Thando.

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È proprio durante l’evento di presentazione del nuovo volto della Bhengu votato dal web che accade un’imprevisto: mentre Zinhle sfila e si prende gli applausi degli invitati, un’immagine col suo viso sbiancato appare sui led circostanti. I media e i social impazziscono. La società viene sommersa dalle critiche. È l’inizio di una serie di accadimenti che mirano a colpire gli affari e la famiglia di magnati africani. Chi c’è dietro?

La famiglia Bhengu. (Netflix)

Savage Beauty tra bellezza, ombretti e sangue

La serie procede quasi fosse un film di Yorgos Lanthimos, senza i ritmi forsennati da giallo made in USA. Lentamente si scopre che dietro quella foto sbiancata c’è la mano di Zinhle e del fratello. Che dietro una nuova idea di bellezza promossa della Bhengu c’è la distribuzione di un prodotto tossico che fu testato su un gruppo di bambini di strada, tra cui Zinhle, il fratello e la sorella più piccola (purtroppo non sopravvissuta ai trattamenti). Da quel momento, Zinhle comincia a progettare la vendetta.

La famiglia Bhengu con al centro Zinhle, Rosemary Zimu. (Netflix)

La vendetta di Zinhle

Zinhle ha in mente un piano diabolico per mandare in frantumi l’impero dei Bhengu. Dopo la foto sbiancata il patron ha un infarto e la giovane modella, armata di rabbia, è pronta a soffocare l’orco che ha ucciso in passato la sorella. Un imprevisto la farà desistere.

Vista la sua salute precaria il patron decide di eleggere tra i figli il successore, e Linda ha tutte le carte in regola per diventare il nuovo CEO e anche per conoscere il lato oscuro della Bhengu (nessuno dei figli ne è al corrente). Sui social intanto impazza la notizia che Linda ama nientemeno che Thando, la seconda moglie del padre. Un altro scandalo colpisce la famiglia, e le tensioni interne si fanno sempre più tese.

Zhinle e il fratello. (Netflix)

C’è anche spazio per l’amore in Beauty Savage

La serie è prettamente incentrata sugli affari, i conflitti famigliari e il piano di vendetta di Zinhle (che ha anche previsto di non riuscire a portarlo a termine, per questo si procura una pistola). Tra le pieghe della trama vengeance c’è anche spazio per l’amore, ed è quello che non ti aspetti: quando Zinhle e Ndu si baciano sembra scattare un cortocircuito.

Forse il più giovane della famiglia è l’unico moralmente affidabile per Zinhle? O dietro il loro rapporto c’è un piano ben preciso progettato dalla protagonista? Di sicuro Zinhle a un certo punto si troverà a un bivio.

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La vendetta di Zinhle si manifesta in maniera graduale, entra quasi nelle viscere dello spettatore che patteggia per l’intrusa. Ad ogni puntata si scopre un pezzo del suo tragico passato: dietro la pelle liscia in realtà si nasconde una cicatrice verdastra, reazione al veleno che gli è stato iniettato da bambina. Le sue azioni diventano sempre più rischiose e la suspense è un crescendo. Fino a che punto Zinhle sarà disposta a spingersi? L’atmosfera così ricca di sfarzo, che ricorda Empire di Lee Daniels, gradualmente si spegne fino a sprofondare quasi in un incubo da film horror.

iO Donna ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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