Questa spa non ha più pareti, ma alberi … Da sempre terra di benessere naturale, l’Alto Adige negli ultimi anni ha puntato su un’offerta wellness ancora più a contatto con il suo patrimonio verde. Come? Portando le spa direttamente nel bosco, tra saune-chalet, percorsi kneipp nel ruscello, forest yoga e rituali a base di corteccia, bacche e resine. Praticamente ha attinto da quella straordinaria farmacia naturale che è la natura, nel pieno rispetto dell’ambiente circostante.
Sono nate così strutture a impatto zero nascoste tra gli alberi, circondate da boschi e abbracciate ai tronchi. Tra le prime a proporre un natural wellness, coniando addirittura il termine Naturellness®, è stato il NaturHotel Lüsnerhof, nella placida Alpe di Luson. Qui si snoda un percorso di bagni alpini diffuso nel bosco, dove passo dopo passo si entra nella sauna che ricorda una baita e ci si rinfresca nel torrente Gargitt che scorre subito sotto. Poi si fluttua nella vasca ricavata da una grande botte tra i cinguettii degli uccelli; si cammina a piedi scalzi tra pigne, ciottoli, muschio e trucioli, e ci si rilassa nello splendido laghetto balneabile tra piante acquatiche e libellule. Anche le bio-saune indoor mantengono il legame col bosco grazie agli aghi di abete e i fiori di fieno che sprigionano il loro aroma, senza dimenticare l’olio di cirmolo da spalmarsi sul corpo, distillato direttamente dagli alambicchi in rame dell’hotel.
Sopra Bressanone, in località Sant’Andrea, si entra in un eco-lodge il cui nome è tutto un programma: My Arbor. Questo hotel, aperto nel maggio del 2018, è infatti costruito come una grande palafitta design ad altezza albero e ideato per trarre dagli abitanti del bosco tutto il benessere possibile. Un nome che dichiara il proprio amore per la foresta in ogni dettaglio, dai tronchi design alle suite a ridosso degli alberi, come nidi confortevoli da cui spiare la vita tra i rami, cullati dalla piacevole sensazione di dormire sospesi nel verde. Qui si possono guardare gli alberi negli occhi, quasi ipnotizzati dalle chiome mosse dal vento. I materiali? Larice e abete rosso per le pareti, e loden e lino per gli arredi. Scendendo nella Spa Arboris, il sentimento per la natura è ricambiato da uno scambio aromatico e benefico con i trattamenti a base di larice, cirmolo, pino mugo e abete rosso. Tra i più esclusivi c’è il Rituale dell’albero Arboris, dove tutti i benefici dei quattro signori del bosco si combinano in un percorso che prevede peeling purificante, sauna e massaggio con relax finale nelle nuove casette-nido in legno con vista sulle montagne. Un’altra coccola che aiuta a rilassarsi e favorisce il sonno è Tranquillizzarsi, un massaggio al corpo e alla testa con olio caldo di cirmolo. E per trarre il massimo dei benefici due volte a settimana si pratica il Forest bathing, un’escursione di due ore in cui immergersi con tutti i sensi nel bosco respirando gli aromi di resina, pigne e aghi; ascoltando il cinguettìo di uccelli e lo scorrere dell’acqua; imparando ad accarezzare le cortecce e i muschi concentrandosi sull’energia che sprigionano.
Spostandosi sull’altipiano del Renon s’incontra un altro gioiello integrato nel bosco, l’Adler Lodge Ritten, inaugurato un anno fa. Chalet di design in legno nero studiati per mimetizzarsi tra i larici e creare il minor impatto possibile. Una piscina con vista sulla corona delle Dolomiti, un laghetto relax da contemplare ascoltando i suoni della natura, e una forest spa con saune ad altezza alberi. Qui il rituale sudatorio è una vera e propria immersione nel bosco. Nascosti tra le chiome si sale sulle due palafitte in legno, dove godere della biosauna al fieno e della sauna finlandese sull’albero, prima di immergersi nella vasca di reazione in pietra. Subito accanto si entra nella casetta in pino cembro dedicata al relax e alle attività come il forest yoga, dove meditare con vista sui rami popolati da scoiattoli e uccelli. E dal menu trattamenti si respira il bosco con il nuovo massaggio ADLER Lodge Signature Treatment a base di olio all’arnica, fitomelatonina e sfere di cirmolo.
L’ultimo nato tra gli hotel altoatesini immersi nel bosco si trova sulla Plose, e ha aperto i battenti il 20 luglio scorso. Il Forestis luxury retreat si trova a 1800 m di altitudine, in un luogo ritenuto energetico per via del clima mite e delle sorgenti d’acqua pura e da sempre luogo di riabilitazione polmonare. La casa in legno doveva essere, nelle intenzioni dell’architetto Otto Wagner molto più ampia, ma la sua morte prematura e l’arrivo della guerra ridimensionarono il progetto riducendolo a un sanatorio per soldati. Ormai dimenticato e nascosto dalla vegetazione, l’edificio venne infine rilevato dall’albergatore altoatesino Alois Hinteregger che lo trasformò in un hotel e ora, grazie ai proprietari Teresa e Stefan, in un luxury retreat. Qui si viene per ritrovare se stessi perdendosi nella natura tra suite-torri in legno e Spa con vasche alimentate da acqua di sorgente e trattamenti a base di olio di pino mugo, germogli di abete, cortecce e pietre energetiche. Nel centro benessere si usa una linea di prodotti creati ad hoc a base dei quattro signori del bosco: il pino mugo, l’abete rosso, il larice e il pino cembro. Ognuno sceglie istintivamente il proprio albero e di conseguenza il trattamento corrispondente che fa riferimento a precisi legni terapeutici, pietre curative, frequenze acustiche e movimenti. È la cerimonia del cerchio degli alberi, che affonda le radici nella sapienza celtica e nel loro profondo legame col bosco.
Insomma in questi luoghi incantati si esprime un «nuovo» concetto di benessere, ma antico quanto il mondo, che punta tutto sull’abbraccio profondo della natura e i suoi elementi.
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